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al testo di Tania Scavolini
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Vedevi alternarsi sole e luna e in girotondo tutti i sogni in una gigantesca barca far vela verso orizzonti lontani. Da quell'oblò sull'esistenza niente poteva scalfire la speranza.
Ma poi il dolore arrivò alla fermata delle attese, ti prese e ti trascinò in lungo e in largo come una bambola di pezza, tirandoti per il braccino che si ruppe in pezzi cadendo dal lettino e poi altre cadute, a corpo libero
nel vuoto delle stanze e della vita marchiarono il tuo sentiero nudo e senza vento, disseminato d'assenza come neve che silenziosa scivolava, cancellate le orme anche dei fantasmi di una notte d'amore troppo avara.
Osservi ancora dall'oblò la giostra di un mondo sempre più amaro che il bene vero non dimostra, cullata dal sole e dalla luna un altro giorno e un'altra notte fuggono da mani vuote d'abbracci.
Ti mancano i segni di quei bisogni che solo una madre può colmare che solo una figlia può cercare.
19giugnoduemila18 #taniascavolini |
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